Partenza
da Verona alle ore 07.30 e dopo la colazione e l’appello (siamo in nove),prendiamo
l’autostrada, direzione Vicenza, per prendere la Valdastico che ci porta ad Asiago e poi a Gallio.
Ore
09.30,siamo a Gallio e si parte per il giro che sarà più tosto di quello che
avevo previsto ma la bella compagnia e la giornata serena ci farà dimenticare,
almeno fino ad un certo punto, la
fatica. Stiamo pedalando su un terreno sacro dove migliaia di uomini hanno combattuto,
sofferto e sacrificato la loro vita per la nostra ITALIA, per conquistare la
libertà che oggi abbiamo e di cui, purtroppo, spesso non sappiamo capire il
valore.
Saliamo
per la Val di Nos che subito ci illude con una pendenza leggera ma poi ci presenta
il conto con alcuni strappi notevoli. Ci
fermiamo per compattare il gruppo a ex C.ra le Busette; quindi ripartiamo ma è
ancora peggio: fondo sconnesso e mosso, con pendenza notevole, scendo e spingo
ma sono in compagnia. Dopo 10 km abbiamo terminato la prima salita e ci
fermiamo a Prà Campofilone per riposarci e mangiare. Ripartiamo in discesa e
stanchi di stare sulla strada cerchiamo tutti i single track possibili con
occhio vigile sempre sul GPS. Ci aspettano altre due salite toste, passiamo da
Campo Muletto dove ci fermiamo per una riparazione(il
Trapper ha bucato) e ripartiamo per Malga Meletta davanti e poi M.Meletta di Gallio (mt. 1730).
A
Malga Meletta un panorama meraviglioso si estende davanti al nostro sguardo: alla
nostra sinistra le Dolomiti di Brenta, di fronte il Monte Fior e Spil
(tristemente noti nel primo conflitto mondiale di cui ne menzionerò poi)e a destra la pianura Padana.
Ora
ci attende una discesa tostissima non tanto tecnica ma ripidissima. Cerchiamo
di rallentare il più possibile ma il mio contachilometri segna 53 Km/h e su un
terreno sconnesso e mosso non è facile controllare la MTB. Passiamo dal salto
degli Alpini (la parola stessa da il senso del dislivello) e raggiungiamo
l’asfalto Alla Baita Sporting Club dove prendiamo fiato. Fatti 100 metri sulla
strada giriamo subito a sinistra per fare l’ultima ma non facile salita che ci
porterà a Croce di Longara per farci scendere in un bel sentiero nel bosco fino
a Gallio.
E’
finita e siamo già nella piazza di Gallio a saccheggiare il primo bar che
abbiamo trovato ricordando i paesaggi e i passaggi più belli.
Grazie
ai magnifici nove(Beppino-Rama-Trapper-Roby-Lorena-Poli-Ennio-El Zenero-Calze)
per la bellissima giornata passata assieme.
P.S.
Degni di nota sono senz’altro Monte Fior e Monte Spil, due montagne che hanno significato tanto storicamente
parlando, nella prima guerra mondiale, per la conquista della libertà
dell’Italia dagli eserciti stranieri. Se questi monti non fossero stati difesi
con tanta tenacia forse la nostra storia
non sarebbe la stessa. Per un maggior approfondimento in merito consiglio di leggere il libro: “Un anno
sull’Altipiano” di Emilio Lussu e tante cose vi saranno certamente più chiare
oppure potete consultare on line il link:
http://www.altrestorie.net/libri/LussuEmilio_Un%20annoAltipiano.pdf – capitolo VI pagg n°39-40-41