Mtbvagando



Ho sempre sentito parlare della Liguria come di un terreno impegnativo per la MTB con salite irte e discese tecniche; insomma terreni da scavezzacollo, ma anche di panorami mozzafiato e contrade caratteristiche. Per questo la curiosità ha avuto il sopravvento e ho condiviso questa mia curiosità con il gruppo di MTB di cui faccio parte.
Siamo partiti una fresca mattina di maggio da Verona. Alle 06.30 eravamo in pullman in direzione San Bartolomeo al Mare in un gruppo di circa 50 biker determinati  verso chissà quali percorsi.
Abbiano pernottato  a Villa San Giuseppe, albergo della costa Ligure, per tre giorni; ad accoglierci c’erano le guide dell’Accademia Nazionale di Mountain bike che ci hanno seguito e guidato per tutti i tre giorni con molta professionalità e pazienza. Devo dire che i paesaggi e i percorsi  che abbiamo visto nelle nostre scorribande sono stati al di sopra delle nostre aspettative. Abbiamo spinto sui pedali, a piedi, ci siamo lanciati in single track tecnici, fangosi e taglienti. Ovviamente siamo caduti abbiamo forato ma per fortuna senza grandi conseguenze. Le abbiamo provate tutte. Abbiamo sentito il classico sibilo del tubeless che non vorresti mai sentire con fuoriuscita del liquido e in contemporanea il tambureggiare del cerchio sul terreno attutito dal copertone afflosciato; abbiamo rotto raggi, rovinato mozzi e rotto catene. Abbiamo visto amici sparire nei cespugli  e  rotolare nei guadi ma sempre recuperati in allegria. Il tutto per dimostrare che il terreno ligure non è tenero con i biker. Ricordiamoci però che girare in MTB può anche essere pericoloso se si va all’avventura senza la giusta conoscenza dei percorsi e della tecnica di giuda. Quindi aAffidiamoci sempre a guide del posto con esperienza.

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